Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Iniziando a cucire è importante capire com’è realizzata la stoffa, la sua struttura: trama e ordito Una volta preso il tessuto dovremo poi maneggiarlo, tagliarlo, cucirlo, rifinirlo e se lo facciamo nel modo sbagliato il risultato non è assicurato.

 

Ordito e trama, qual'è la differenza?

Partiamo a definire l’ordito: sono tesi sul telaio, vengono fatti passare attraverso le maglie dei licci e alle fessure del pettine per essere legati al subbio anteriore; sono quelli verticali, paralleli alle cimose

Mentre la trama: sono i fili che si intrecciano orizzontalmente all’ordito e vanno da cimosa a cimosa, queste le estremità che corrono su tutta la lunghezza della stoffa.

Trama e ordito

Ogni stoffa viene piegata su rotoli o pezze di varie metrature. 

Ai lati del tessuto vi è la cimosa, parte esterna che viene utilizzata per agganciare la stoffa e per la descrizione dei colori. Le stoffe più vecchie hanno delle cimose particolari, quasi un peccato gettarle. Mentre i tessuti americani vengono indicati cromia utilizzata, disegnatrice e marca.

Un pò di storia?

Oltre a parlare di trama e ordito qui approfondiamo un pò di storia.

I primi tessitori apparvero nel neolitico, costruivano telai molto semplici, poco più di un’intelaiatura rettangolare in bastoni o pali di legno messa in posizione verticale. La tensione dei fili di ordito era ottenuta tramite pesi, in argilla o pietra, che si trovano numerosissimi negli scavi archeologici. Utilizzavano lino e altre fibre vegetali.

Nell’antichità la tessitura era gestita in ambito familiare o con piccole imprese artigianali, ma già presso i Romani le fasi della lavorazione della lana e del lino cominciarono ad essere organizzate in officine specializzate in una sola lavorazione dove la manodopera era fornita dagli schiavi. Con la rete dei commerci giungevano in Italia materie prime e coloranti non solo dal Mediterraneo ma anche dall’oriente.

In Sicilia gli arabi portarono la produzione e manifattura della seta e Palermo durante il periodo normanno divenne il principale centro italiano per la produzione di tessuti preziosi in seta e oro, tra gli altri, il famoso mantello dell’incoronazione di Ruggero II conservato a Vienna.

Con il crollo dell’impero romano la tessitura ritorna a una gestione locale, solo verso la metà del XII secolo riprende con una produzione organizzata grazie alla confraternita degli Umiliati, dedita alla lavorazione della lana, che partendo dal Milanese costruì coi suoi conventi una prosperosa industria che si diffuse in tutto il nord Italia.